“Giocare con Bruegel” è il titolo per una simpatica sfida che invita un gruppetto di animatori ed animatrici dell’associazione Lucertola Ludens e di altre organizzazioni, a inventare modalità ludiche e di laboratorio per tradurre le immagini del quadro di Pieter Bruegel “il vecchio” dal titolo “La piazza dei giochi” del 1560, in un’ opportunità di gioco e confronto con i partecipanti, e con essa promuovere cutlura ludica.

Puntare l’attenzione sulla cultura ludica. Certo! perché giocare, al di là di stereotipi e pregiudizi comuni che in Italia stentano a cessare, è un fatto culturale che anche si carica di significati stratificati nel tempo, ed è noto che il gioco è uno straordinaria manifestazione della cultura in cui esso è inserito, si potrebbe quasi dire: “Dimmi che giochi fai e ti dirò in quale società stai vivendo”.

Perciò, non è vero che giocare “è una perdita di tempo”, e che “non serve a niente” o che “il gioco è da  bambini”; anzi, giocare insegna a stare nel proprio tempo e luogo di vita oltre a stimolare la crescita e lo  sviluppo dell’ambito emotivo, affettivo, intellettuale, fisico e socio relazionale e spirituale delle persone che giocano, e che lo fanno tanto con se stesi e gli/le altri/e; gli adulti che giocano con i bambini imparano a conoscere e rapportarsi in modo sensibile ed etico con le nuove generazioni, a rispettarle come persone quali esse sono (cariche di tutti i loro Diritti), nonché e con alta probabilità, fanno del bene a se stessi,  rimuovendo molto dello stress che la vita moderna conduce in chi la abita, soprattutto se condotta in città.